Una vista senza difetti,
perfettamente limpida, che percepisse anche tutte le frequenze al di fuori
dello spettro visivo. Occhi che non si distraggono mai, non battono palpebra,
non invecchiano, immutabili e perpetui. Due come ora con un campo visivo ristretto,
poi altri due sulla nuca, vedendo tutto intorno senza zone d'ombra, senza
sorprese, né orientare lo sguardo. Altri due anche sulla calotta
cranica, con essi poter vedere sempre anche la volta del cielo. Anzi essere
solo occhi, averne anche in basso, e non perdere più nulla di ciò che è attorno. Un
collo tondo come una calva, essere un cranio sferico, simile a un pallone di
cuoio, con occhi da ogni parte, che vedono tutto intorno. Una palla, una bolla, sospesa nel vuoto,
galleggiando e fluttuando leggera per ogni mezzo. Oppure diventare un occhio
unico, un globo vitreo, che percepisce tutto attorno, con una potenza tale da
rovistare sin nei tempi più antichi, spingendosi per luci vecchie di miliardi
di anni, senza limiti di spazio, senza smarrire un'onda o una particella. Una sfera umettata e muta, forse immota nell'universo, che lo percepisce in blocco, intero, tutto allo stesso tempo, divenendone
il centro. Vede tutto l’occhio, tranne quella parte che è sé. L’unica zona che
sfugge alla vista è delle dimensioni della sfera ciclopica stessa, una sfera che
si riduce ad un punto, unico punto dell’universo che tutto vede e non può
vedersi.
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