Una vista senza difetti,
perfettamente limpida, che percepisse anche tutte le frequenze al di fuori
dello spettro visivo. Occhi che non si distraggono mai, non battono palpebra,
non invecchiano, immutabili e perpetui. Due come ora con un campo visivo ristretto,
poi altri due sulla nuca, vedendo tutto intorno senza zone d'ombra, senza
sorprese, né orientare lo sguardo. Altri due anche sulla calotta
cranica, con essi poter vedere sempre anche la volta del cielo. Anzi essere
solo occhi, averne anche in basso, e non perdere più nulla di ciò che è attorno. Un
collo tondo come una calva, essere un cranio sferico, simile a un pallone di
cuoio, con occhi da ogni parte, che vedono tutto intorno. Una palla, una bolla, sospesa nel vuoto,
galleggiando e fluttuando leggera per ogni mezzo. Oppure diventare un occhio
unico, un globo vitreo, che percepisce tutto attorno, con una potenza tale da
rovistare sin nei tempi più antichi, spingendosi per luci vecchie di miliardi
di anni, senza limiti di spazio, senza smarrire un'onda o una particella. Una sfera umettata e muta, forse immota nell'universo, che lo percepisce in blocco, intero, tutto allo stesso tempo, divenendone
il centro. Vede tutto l’occhio, tranne quella parte che è sé. L’unica zona che
sfugge alla vista è delle dimensioni della sfera ciclopica stessa, una sfera che
si riduce ad un punto, unico punto dell’universo che tutto vede e non può
vedersi.
Blog successivo all'uscita del Romanzo "Come Attraverso il Fuoco" di Andrea Ligni (Pseudonimo di: Virio Guido Stipa) e creato per dare chiarimenti sullo stesso e pubblicare racconti e opinioni dell'autore.
venerdì 22 giugno 2012
mercoledì 6 giugno 2012
Lo Stato Attuale delle Cose.
Facciamo velocemente il punto
della situazione. Dunque, se ho bel capito: l'universo parrebbe in espansione, persino lo spazio
stesso, e non solo la materia, si espanderebbe, ma il primo a una velocità
superiore a quella della luce (e su… non si sa bene cos’altro). Probabilmente è
attualmente a oltre i 47 miliardi di anni luce, così si calcola, ma non
possiamo saperlo con certezza perché “corre” più velocemente della nostra
stessa capacità di osservazione. Io mi trovo da 37 anni (mi dicono, ma non li
ricordo tutti) in un posto sito su un pianeta di un sistema solare all'interno
dello sperone di Orione, in una galassia detta Via Lattea. Se vi fosse un
modellino in scala con un diametro di 130 km che la rappresentasse, il mio sistema
solare ne occuperebbe appena 2 millimetri . Il pianeta dove mi trovo sarebbe
delle dimensioni di un granello di sabbia, se il sole fosse un pallone da basket, e se anche la Terra
avesse tali proporzioni, non so immaginare a cosa potrebbe essere riportata, in
scala, la mia testa. La velocità di rivoluzione media della galassia è pari a
circa 250 km/s, e per compierne una intera il sistema solare impiega circa 200
milioni di anni. Si calcola che ci siano più di 100 miliardi di galassie,
contenenti ciascuna fino a mille miliardi di stelle, e tutto ciò non sarebbe
che la minor parte della materia esistente nell'universo (persino solo un 10%). Io vivrò altri pochi e incerti decenni al massimo; questo universo, uno dei
tanti, forse infiniti altri, che probabilmente finirà per morte termica tra 10
alla 10 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000
000 000 000 000 000 000 000 (10 alla 10 alla 76) anni, limite superiore
perché tutta la materia venga inglobata in buchi neri, esiste già da 13,7
miliardi di anni. Non possiamo avere una immagine attuale dell'universo, quello che sta accadendo nella nostra contemporaneità lo ignoriamo completamente, "vediamo" solo il suo passato. Nel frattempo io avrò avuto mal di denti, sofferto perdite,
operazioni chirurgiche, cercato con o senza successo di farmi voler bene, detto
scemenze in giro, lavorato con burocrati ligi, superato e non superato esami,
mi sarò preoccupato, acceso, rabbuiato, vergognato o spaventato e avrò fatto
chissà quante volte con amici e sconosciuti, forse spesso, la figura del
cretino, o del grezzo, me la sarò presa o mi sarò entusiasmato per chissà che
scemenze e tutto il resto che mi è capitato in una vita che mi pareva sempre
così maledettamente importante. Quel che è peggio è che avrò fatto male e mi
sarà stato fatto del male chissà che infinità di volte da altri soggetti
impegnati a sentirsi il centro del mondo. Magari tutto questo (sarebbe senza
dubbio il meno peggio) solo perché, secondo un principio antropico, potrebbe
darsi che in un universo debba necessariamente svilupparsi una elaborazione
intelligente dell'informazione, ossia soggetti in grado di conoscerlo e
interpretarlo razionalmente. Il sommo mistero: quello della conoscenza! Mi
sento così inadeguato e fuori posto!
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